domenica 28 febbraio 2016

Una nuova occasione

Rigorosamente Thè nero alla vaniglia con miele (nient'altro riesce a dare sollievo) :(

Prima di martedì non ricordavo assolutamente cosa volesse dire essere ammalati. O almeno avevo un ricordo decisamente diverso è legato sopratutto alla mia infanzia. Da bambini avere la febbre è una grande occasione di divertimento. Niente scuola, niente sveglia mattutina, giochi, dolci, TV e cartoni animati (come se non ci fosse un domani), puzzle e tante tante coccole da mamma e papà. Relax puro! Avere la febbre per me era inoltre una grande occasione per esprimere la mia creatività!  Quante meravigliose avventure vissute accanto di Robin Hood come sua lady Marion (ovviamente), quanti duelli vinti insieme a D'Artagnan e quanti voli insieme a Peter Pan!!! 
Personalmente ho totalmente dimenticato il dolore provato. Se mi guardo indietro riesco a ricordare solo il divertimento. E invece martedì... La dura realtà: una gola gonfia e in fiamme, mal di testa, orecchie tappate e febbre... Altra, altissima 39!!! Ma da quando in qua si sta così male con 39 di febbre!!! Sono stata completamente messa al tappeto. Il male così forte mentre respiro credo di non ricordarlo. E quanto schifo poi produciamo in questi momenti!!! Sembra non avere mai fine. Che orrore! Senza contare quanti impegni che comunque devo portare avanti: una mostra archeologica da preparare, una tesi di specializzazione da finire... Oh mamma! Proprio ora? 
E mente con il muso a terra rimugino, realizzi una mattina Che anche questo momento di STOP forzato alla fine risulta essere esattamente importante. Ho ricominciato ad apprezzare le cose anche più piccole (come ad esempio respirare!)Ma quanto è bello respirare a pieni polmoni l'aria fresca?! E quanto invece ora risulta difficile. Quanto è bello correre muoversi senza problemi... È proprio vero che non apprezziamo mai la vita in tutti i suoi aspetti in ogni momento finché che va tutto bene. Ecco  a cosa servono le difficoltà. A riscoprire la nostra forza e fantasia col tempo affievolita. Quanto siamo forti quando siamo bambini! Imprudenti certo ma così veri, così spensierati. Osservo la mia camera dal mio letto. Era da tanto che non mi soffermavo a guardarla e noto con stupore e gioia di quanto parli di me e delle mie scelte di vita: dal colore del soffitto e del letto (verde) alle foto e cartoline attaccate al muro sopra la scrivania. Quante avventure, quante amicizie e quanto amore dato e ricevuto. Quanti doni, quante passioni e quanta fatica conciliare tutto. Devo organizzarmi meglio penso per far spazio un po' a tutto. La mia chitarra è lì che mi aspetta e anche le carte dello scrap richiamano incessantemente la mia attenzione. La mia voglia di creare è lì che mi chiama. È stata troppo trascurata.
Sono tuttavia riuscita a ricontattare qualche amico/a persa per strada nel lungo girovagare....
Insomma ho colto l'occasione della malattia per pensare, fare ordine e solo ora mi sono resa conto di quanto i bambini nella loro innocenza siano forti. Bisogna tornare ad essere così. Aveva ragione il Piccolo Principe:

"tutti i grandi sono stati bambini ma pochi di essi se lo ricordano".

Il mio libro preferito da piccola... 

La malattia è stata proprio una bella occasione. Devo farmi forza e ricordarmi chi sono e da dove vengo. 

Via i brutti pensieri. 
Ora riposa Eleonora, inventa storie e stila progetti, appena guarita sarai pronta per nuove avventure ed emozioni.
Ecco la mia creazione collegata al post. Card a cascata! 
                               Un progetto che di certo devo migliorare e fare definitivamente mio!

giovedì 18 febbraio 2016

silenzio per ricominciare

ORE 16:00                                                                                                Tè alla fragola. Miscela calda.

Ci sono momenti nella vita in cui hai bisogno di fare silenzio intorno a te.
Ci sono momenti in cui hai mille idee nella testa, ma devi scegliere quale portare avanti.
Ci sono momenti in cui si è assorbiti dal proprio lavoro e ancor di più se nella vita hai scelto di fare l’archeologo.
Il lavoro ti assorbe e non puoi permetterti di fermarti, nemmeno la notte.
E poi ci sono gli amici, il fidanzato, i familiari, il volontariato e tu rimani sì, per ultimo.
E per questo abbandoni un po’ te stesso, sospendi quel piccolo progetto o quella piccola promessa che avevi detto nel profondo di portare avanti. Un piccolo dolore, un piccolo sacrificio ma che sai che se fatto con amore donerà molto frutto.
E infatti in quasi un anno di silenzio tante cose sono successe e tutte positive, perché a donare amore e soprattutto tempo si riceve tanto indietro.
Un amica che ti chiede scusa, nuovi amici che si aggiungono, un amore che si consolida, regali che ti aiuteranno a ricominciare, una famiglia più unita, tanti viaggi, uno spettacolo teatrale, tanti volti, tanta gioia, una nuova sfida lavorativa!
E’ così si chiude un capitolo silenzioso della propria vita, fatto di frazioni di momenti belli e unici, di soli splendenti e giornate uggiose in cui perdersi in un libro, di risate, di serate in pizzeria a parlare di Star Wars, di musica suonata a una chitarra, di abbracci sotto le coperte, di giochi, di colori, di carta e di tante chiacchiere e tanti tè.  
Fatto di serate a colorare per preparare nuovi piccoli regali, per aggiornarsi, per spronarsi a ricominciare con le proprie piccole passioni, senza più paure, senza più ansie.
Un tempo prezioso per finire e per ricominciare.
Ecco i frutti del mio silenzio: un nuovo diploma da conseguire, una mostra archeologica da preparare, nuovi orizzonti per un futuro migliore, nuovi amici, nuovi libri, nuove energie, nuovi sogni, nuova forza, nuove sfide, una nuova gioia e nuove domande (perché non bastano mai e fanno bene per migliorarsi).

“Il silenzio è d’oro” diceva qualcuno.
Ora so cosa vuol dire.
Pronta per ricominciare.

























Creazione scrapbook ispirata al post: card compleanno realizzato con ritagli vari.
Timbro Gorjuss e Impronte d'autore