lunedì 4 ottobre 2021

Libri in “serie” - Cave Canem. Un’indagine di Publio Aurelio Stazio, l’investigatore dell’antica Roma. (recensione)

Ore 17:30 Tè mora e lampone - candela pumpkin spice (che meraviglia!)

Roma, 19 d.C.
Un giovane romano, appartenente ad una stimata e importante familia di Roma, nella sua domus (la casa padronale) risolve un caso di furto tra i suoi servi. Si guadagna così rispetto e autorità, e poco dopo, ironia della sorte, viene chiamato a diventare senatore, al posto del padre morente. 
Così inizia la carriera del senatore-detective Publio Aurelio Stazio, patrizio che diverrà in breve tempo uno dei più importanti e influenti uomini di Roma.
Intelligente e colto, amante della giustizia e delle belle donne, venticinque anni dopo, il senatore si ritrova ad affrontare un nuovo enigma.
Aurelio, invitato dall’amico Gneo Plauzio, un plebeo arricchito, nella sua villa a Baia per fare da testimone alla stesura di un nuovo testamento, poco dopo il suo arrivo, è messo al corrente della misteriosa morte di Plauzio Attico, figlio di Gneo, ritrovato morto in casa, nella vasca delle murene. Un secondo omicidio colpisce nuovamente la famiglia dei Plauzi e su di essi il patrizio scopre che incombe un’oscura maledizione; ma Aurelio, epicureo convinto, non crede al fato e alle superstizioni e intende trovare la ragione di questi omicidi. 
Accompagnato dall’immancabile Castore, schiavo di origine grecanica, furbo e irriverente, ma fidato, Publio Aurelio Stazio inizia così un’indagine suoi trascorsi dei familiari di Gneo e della sua servitù, tra le mura domestiche della grande villa romana, dove spesso all’ingresso, è possibile leggere il tradizionale monito: Cave Canem (“Attenti al cane”).

Cave Canem, è il primo libro della serie di gialli-storici con protagonista il senatore Publio Aurelio Stazio, ideati da Danila Comastri Montanari, edito da Oscar Mondadori.

Ambientare un romanzo durante il periodo dell’antica Roma, non è di per sé una novità. Tanti autori si cimentano in questa esperienza, ma non tutti, secondo il mio modesto parere di archeologa e lettrice, riescono a confezionare un storia credibile e apprezzabile.
Pochissimi autori infatti sono in grado ad approfondire e gestire la materia storico-archeologica in maniera appropriata, senza troppe ridondanze o errori grossolani, non solo per realizzare una trama efficace nella successione degli eventi, ma sopratutto per caratterizzare e creare personaggi interessanti e verosimili.
In questo senso Danila Comastri Montanari è stata particolarmente abile nel catturare quelli che dovettero essere i tratti distintivi di un abitante del mondo romano (sia esso uomo, donna, libero o schiavo), originario di Roma o di un’altra località, come ad esempio la Grecia antica.
Il modo di pensare, di agire dei personaggi (per lo più inventati ad eccezione del protagonista e dei personaggi ai vertici del potere politico dell’epoca), i loro valori e le conoscenze espresse nei dialoghi, risultano assolutamente verosimili e ben sintetizzano ciò che conosciamo di quel mondo nel momento storico prescelto, ovvero la prima età imperiale (I secolo d.C.).

Allo stesso modo molta attenzione nel romanzo è posta alla descrizione di luoghi e monumenti, che richiamano siti ed aree archeologiche esistenti, ricostruite sulla base degli studi attuali in maniera accurata dalla penna dell’autrice. 
Il grande studio e precisione di questi aspetti storico-archeologici, è visibile anche nel linguaggio utilizzato, semplice, ma ricco anche di termini latini e tecnicismi, in buona parte usati in maniera appropriata e prontamente spiegati nei dialoghi grazie alla presenza di personaggi “esperti” in una determinato aspetto della società dell’epoca.
Molti i richiami alla mitologia e alla filosofia, oltre che alla legislatura antica e alla società in genere, dettagli che denotano l’incredibile impegno dell’autrice nel restituire una storia, e per di più un giallo che possa essere accattivante per un lettore moderno, sebbene calato nei valori di un’epoca e una società così lontana e di non immediata comprensione. Fondamentali in questo senso per la corretta comprensione del contesto e della trama, sono la presenza di una mappa, di un glossario e l’elenco dei personaggi principali all’inizio del romanzo.

Il carattere di molti personaggi, in particolare del servo Castore, risulta in qualche caso “caricaturale”, esagerando di essi alcune doti rispetto ad altre. Se tale aspetto per molti può forse risultare criticabile, poiché non porta alla creazione di personaggi “a tutto tondo”,  reputo tuttavia sia stata una scelta vincente. L’autrice in questo modo attinge infatti alla tradizione della maschera del teatro antico e alla cosiddetta commedia dell’equivoco, preponderante nelle commedie antiche di Plauto e Terenzio e ben presenti anche nel teatro moderno. Le storie nella serie della Comastri Montanari seguono un carattere filologico chiaro e i suoi personaggi risultano così piacevoli e comprensibili per un pubblico più vasto. Il mood del romanzo risulta al contempo più comico e più vicino alla commedia rispetto al dramma.
Alle storie del mondo classico, si aggiungono infine le dinamiche più note del romanzo giallo d’autore, creando un mix originale nel suo genere, seppur a tratti semplice e scolastico.

Consiglio questo romanzo a tutti gli amanti dei gialli alla “Agatha Christie”, delle commedie teatrali, di Roma e dell’antichità classica. Sia che siate degli “addetti ai lavori” o semplicemente non vi perdiate nemmeno una puntata dei programma degli Angela, Piero e Alberto, questa avventura fa al caso vostro!
In Cave Canem troverete un perfetto mix delle vostre passioni! Potrete inoltre imparare e/o mettere alla prove le vostre conoscenze, andando alla ricerca di immagini o nozioni apprese nei musei, o dalle parole di archeologi o storici.

Per il carattere fortemente didattico del romanzo rispetto al contesto storico presentato, credo che il testo possa essere inoltre una lettura utile e preziosa per gli insegnanti e i ragazzi delle scuole. Il libro contiene infatti moltissimi spunti su cui impostare lezioni o approfondimenti, unita al piacere di un lettura non troppo impegnativa e piacevole per tutti. Il romanzo può infatti essere letto senza troppe difficoltà sia da appassionati ed esperti della Romanità, sia dai neofiti della materia.

E voi avete mai letto uno dei casi risolti dall’investigatore dell’antica Roma ?
Se sì quale e cosa ne pensate?

Aspetto i vostri commenti.
Nel frattempo mi rituffo sul divano, con un altro libro aperto e fra le mani la mia solita tazza fumante,
nell’ora del giorno che preferisco: L’ora del té,

L’Ele

Cave Canem, di Danila Comastri Montanari
Oscar Mondadori, editore. 1999.
Costo cartaceo: 12,00 euro
Costo ebook: 6,99 euro





Pompei (parco archeologico), domus del Poeta Tragico. Pavimento a mosaico riportante la locuzione latina Cave Canem (I sec. d. C.), presa a ispirazione per il giallo storico di Danila Comastri Montanari.